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Diceva Eugene Smith: "a cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento". Partendo dalla condivisione di questa parola "sentimento", abbiamo cercato di esprimere il rispetto che proviamo di fronte alle persone che manifestano la loro fede nei templi. Cogliere la spiritualità che esprime la preghiera delle persone, il loro tendere alla dimensione del credere, il loro sperare, il loro cercare oltre. Ma anche la gestualità del rito o della liturgia esprimono questo bisogno. Un mondo parallelo che esiste e coinvolge moltissime persone nella loro intimità. Un viaggio dentro i sentimenti profondi delle persone. Abbiamo fotografato sempre mostrandoci apertamente con la macchina fotografica, senza fare foto "rubate". Sempre anteponendo il rispetto al desiderio di catturare una foto d'effetto.