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Le ruote di preghiera sono onnipresenti in tutto il Ladakh, il Tibet e il Nepal.
All’interno di ogni ruota vi è arrotolato un mantra, la preghiera buddista. Ad ogni giro della ruota corrisponde la recitazione del mantra.
Quando la ruota gira, la preghiera contenuta al suo interno si sbriciola nell'aria e il vento la trasporta ovunque verso le dieci direzioni.
Per i fedeli buddisti, questa pratica religiosa permette di accumulare meriti e generare un buon karma per la vita successiva.
Il movimento rotatorio dei cilindri o il percorso a piedi attorno a monasteri, mani, chorten od all'interno dei cortili dei templi, è sempre compiuto girando da destra verso sinistra.
Attorno ai luoghi sacri e agli ingressi dei villaggi, sono collocate ruote più grandi, poste su supporti di legno, a beneficio dei pellegrini e dei viandanti. Esse sono costruite per ricevere influssi positivi dall'acqua che scorre, dalla luce delle fiamme e dal soffio del vento che le muovono, e per poter poi trasmettere questo karma positivo a chiunque le faccia ruotare.
Spesso può capitare di vedere i pellegrini compiere l'intero percorso con una serie ininterrotta di prostrazioni complete, toccandosi con le mani giunte all'altezza di mente labbra cuore e prosternandosi completamente distesi sul terreno.
Lung-Ta. Sono le bandiere di preghiera tibetane. Lung-ta, letteralmente “cavalli (ta) di vento (lung)”, sono rettangoli di stoffa di differenti colori, infilati su lunghe corde, su cui sono stampati diversi mantra.
Tradizionalmente vengono esposte davanti a templi, nei luoghi sacri, sui ponti, sui tetti, sulle sommità delle montagne e in qualsiasi luogo all’aria aperta, dove le preghiere possano incontrare il vento.
Le bandiere di preghiera invocano la compassione, l’armonia, la pace, la saggezza, e forza e protezione contro i pericoli ed il male.
Rocce e pietre sono un elemento sempre presente nel paesaggio delle valli himalayane. Pietre di mani, o pietre gioiello, come vengono chiamate, punteggiano l'intero paesaggio tibetano.
Pietre dipinte o scolpite con il mantra sacro buddista. L’intaglio di queste pietre è considerato una forma di meditazione.
Ogni valico viene modificato da piramidi di sassi, deposti uno ad uno dai viandanti.
Ogni monastero racchiude una collezione di testi sacri, che sono generalmente stipati dentro nicchie di legno dipinto e protetti da cappucci in tessuto colorato.